subregione Pavese

mappa subregione PAVESE e dei singoli Comuni   

Il Pavese, corrispondente ad una delle tre principali aree in cui si suole suddividere la provincia di Pavia (oltre alla Lomellina e all'Oltrepò Pavese), è propriamente detto quel tratto della pianura sulla riva sinistra dei fiumi Ticino e Po, che più strettamente si lega alla città di Pavia.

Situato fra Lomellina, Oltrepò Pavese e Lodigiano, i suoi confini sono segnati a ovest dal Ticino, a sud dal Po, ad est dal Lodigiano, a nord dal Milanese; è un territorio interamente pianeggiante, ricco di acque e con fertili ed estese campagne.

La zona è interamente pianeggiante, eccetto un breve tratto che fa parte del Colle di San Colombano al Lambro. È attraversata dal corso inferiore dell'Olona, dal Lambro meridionale, dal Naviglio Pavese, dal Naviglio di Bereguardo e da numerose rogge (canali artificiali).

Il territorio, oltre la già citata città capoluogo Pavia, comprende la Campagna Pavese, tradizionalmente divisa in Campagna Soprana (a nord della città) e Campagna Sottana (a est). Si discute se, invece, il Siccomario, piccola regione a ovest del Ticino, possa essere considerata parte del Pavese per la prossimità a Pavia, sebbene da un punto di vista geografico faccia parte della Lomellina.

Il Pavese presenta le peculiarità metereologiche della Pianura Padana, con un clima continentale piuttosto tipico, caratterizzato da forti escursioni termiche col susseguirsi delle stagioni: si va da inverni piuttosto freddi (con temperature che toccano spesso gli 0 °C e neve anche all’interno della città) ad estati piuttosto calde, passando per primavere ed autunni particolarmente piovosi. Un clima che ha favorito lo sviluppo dell’agricoltura, specializzata nella crescita di viti, riso e cereali.

Le fertili terre bagnate dal Po offrono scenari bucolici: vaste aree che donano ottimi prodotti agricoli e caratteristici borghi che hanno mantenuto tradizioni culture e antiche. Ottime occasioni per rivivere il passato, immergendosi nei suoi riti e gustando i cibi di una volta sono rappresentate dalle sagre e dalle feste paesane, assai frequenti nella zona di Pavia. Feste dedicate al brasadè, il celebre biscotto a forma di ciambella cotto in forno a legna, alle zucche che compongono menù completi dall'antipasto al dolce, all'asparago bianco, prodotto DOC, e alle cipolle rosse.

La città più importante è il capoluogo Pavia, centro culturale, turistico, industriale, commerciale. Risente dell'influenza della metropoli milanese, che dista solamente 38 km., ma ha saputo conservare ritmi e qualità di vita più a misura d'uomo.

Pavia fu città romana, si chiamava Ticinum, e costituiva il centro della centuriazione romana nella zona; divenne Papia con i Longobardi che ne fecero la loro capitale. Fu l'epoca sicuramente più prestigiosa per la città, che si dotò di un consistente patrimonio urbanistico, aumentato successivamente quando Pavia fu vigoroso e economicamente vivace Comune. Nel 1359 il Pavese divenne possesso dei signori di Milano, e ancora la città fu oggetto di grandi interventi urbanistici. L'Università, una delle più antiche, la resero un importante centro culturale. Verso metà Settecento il territorio passò ai Savoia. Fu poi lombardo veneto, per confluire infine nel Regno d'Italia con l'Unità.

Tra le principali attrazioni vi è la Certosa di Pavia: un complesso monumentale storico che comprende cappella e mausoleo della famiglia milanese dei Visconti ed è scrigno di capolavori del Rinascimento lombardo, con gli affreschi del Bergognone. Fantastici sono i chiostri all’interno.

Pavia, con il suo territorio, è stata considerata sin dall’antichità crocevia d’Europa.

Nel II secolo a.C. fu sottomessa dai Romani e proprio grazie alla sua felice posizione sull’asse delle comunicazioni fra Gallia Transpadana e i paesi d’oltralpe, divenne municipio importante.

Anche l’antica Via Francigena da Canterbury a Roma, percorsa da re, commercianti, pellegrini, vescovi e soldati che dovevano espiare i propri peccati, per un buon tratto costeggiava il Ticino e il Po e Pavia era tappa obbligata per la sua posizione strategica. Attualmente è in buona parte percorribile in bici.

Il dialetto Pavese, da alcuni definito anche pavese-vogherese, è un insieme non codificato delle parlate gallo-italiche diffuse nella provincia di Pavia. Il raggruppamento dei dialetti del Pavese sotto un'unica dicitura si presta tuttavia a difficoltà di classificazione, in quanto le diverse varietà locali subiscono l'influenza di quelli di province e regioni confinanti.