subregione Bresciano
Alla subregione appartengono i comuni
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Il Bresciano (corrispondente all’attuale provincia di Brescia) è il più vasto territorio della regione ed è delimitato dalle province di Sondrio, Bergamo, Cremona, Mantova, Verona e Trento. La provincia bresciana è una terra unica che, alle bellezze del paesaggio, unisce una serie di luoghi di interesse archeologico, artistico e storico. Si estende tra la pianura Padana, rilievi prealpini e la Val Trompia.
Il territorio è per più della metà montuoso e collinoso, comprendendo la Val Camonica (attraversata dal fiume Oglio), la Val Trompia (attraversata dal fiume Mella) e la bassa valle del Chiese, con i rilievi culminanti nell’imponente massiccio dell’Adamello
Può vantare tre bellissimi laghi (Garda, Iseo, Idro), In particolare il lago d’Iseo è unico nel suo genere per la presenza della più grande isola lacustre d’Europa, Monte Isola.
L’agricoltura è fiorente nella bassa collina e nella pianura, con prevalente produzione di cereali, soprattutto di mais, utilizzato per il cospicuo numero di capi bovini allevati. Si sono affermate, a fianco dei settori metalmeccanico, elettromeccanico, farmaceutico, chimico, alimentare e dell’abbigliamento, nuove attività produttive legate alla trasformazione dei rifiuti industriali, oltre a un’ampia gamma di servizi avanzati per la produzione. Accanto ai principali complessi manifatturieri sono diffuse attività di produzione derivate dall’industria di base, fra cui emergono quelle dell’area di Lumezzane, che costituisce uno dei più dinamici fra i distretti industriali italiani dell’ultima generazione, specializzato nella produzione di minuteria metallica. Grossi impianti per la produzione di energia idroelettrica si trovano lungo il corso del fiume Oglio.
Rilevante, infine, il movimento turistico, sia sulle rive del lago di Garda che nelle stazioni di sport invernali (Edolo, Ponte di Legno).
Il territorio del Bresciano può essere suddiviso in 7 comprensori, omogenei al loro interno. Essi sono il risultato di una ripartizione principalmente basata su criteri morfologici (presenza di valli e laghi):
1 - Città di Brescia e suo Hinterland
La città di Brescia sorge nell'alta Pianura Padana. Il suo territorio è infatti principalmente pianeggiante, con le eccezioni del colle Cidneo (dove sorge il castello) e del monte Maddalena, la cui cima ricade interamente nel territorio comunale, rendendo Brescia uno dei comuni con la più elevata escursione altimetrica d'Italia (770 metri). Il territorio è delimitato a nord dalle Prealpi Bresciane, a est dalle Prealpi Gardesane e a ovest dai territori della Franciacorta.
L'Hinterland è costituito da alcuni dei comuni che si trovano vicini alla città (4 sono i centri principali: Gussago, Concesio, Rezzato e Castenedolo). Pochi minuti di strada e si esce dalla cintura cittadina, per entrare nella fascia periferica che conduce alle varie zone della provincia di Brescia.
2 - Bassa Bresciana
Il territorio occupa l'area pianeggiante a sud della città di Brescia.
La Bassa Bresciana (Bàsa bresana in dialetto bresciano) o Pianura bresciana è una zona interamente pianeggiante posta a sud della città di Brescia. La piana è delimitata a ovest dalle colline della Franciacorta, mentre ad Est dalle colline moreniche del Garda.
La Bassa Bresciana costituisce circa un quarto della superficie e un terzo della popolazione della provincia e conta più comuni in tutta la provincia (64).
La Bassa Bresciana è grossomodo limitata a est e a ovest dai fiumi Chiese e Oglio, a nord dalle colline moreniche prealpine (Ronchi, Franciacorta e del Benaco), i suoi confini meridionali sono segnati dall'inizio della provincia di Cremona e di quella di Mantova. Il territorio è costituito dall'area rientrante nella provincia di Brescia della Val Padana; la Bassa è perciò interamente pianeggiante.
Data la sua vastità la zona è suddivisa in Bassa Bresciana occidentale, Bassa Bresciana centrale e Bassa Bresciana orientale.
La zona ha un'economia tipicamente agricola, seppur negli anni del secondo dopoguerra si è assistito ad un incremento della produzione industriale e una vivace attività terziaria.
Caratterizzata da un paesaggio di pianura, largamente dedicato all'agricoltura e all'allevamento, la Bassa offre un ricco patrimonio artistico: castelli, chiese, pievi, borghi rurali e altri edifici storici. Nella gastronomia tipica ci sono contatti con la cucina cremonese e mantovana.
3 - Franciacorta e Sebino (Lago d’Iseo)
La Franciacorta è una zona collinare situata tra Brescia e l'estremità meridionale del Lago d'Iseo.
La Franciacorta è delimitata su tre lati da confini naturali: a nord dal Lago d'Iseo, a sud dal Monte Orfano (451 m) e a ovest dal fiume Oglio.
Il territorio, per lo più collinare, è cosparso di boschi e di numerosi vigneti che ne caratterizzano la peculiarità.
Secondo un'antica leggenda, CarloMagno nel 774 si stabilì con il suo accampamento a RodengoSaiano e poiché doveva celebrare la festa di S. Dionigi (che doveva essere festeggiata in Francia), denominò questa zona "Piccola Francia", da cui Franciacorta visto che l'aspetto del luogo gli ricordava quello della Francia.
Il territorio collinare della Franciacorta è di origine morenica. Questa generosa terra è famosa da tempo immemorabile per la produzione di vini pregiati. È una delle zone italiane con più alta produzione di spumante.
Il Lago d'Iseo, noto anche come Sebino, coniuga la bellezza del paesaggio con la tradizione culinaria, caratterizzata da piatti a base di pesce d'acqua dolce.
4 - Val Trompia
La Val Trompia, compresa tra Val Sabbia e Val Camonica, segue il corso del fiume Mella. Ricca di verde, vanta importanti stazioni sciistiche e un articolato sistema museale che, con il Parco delle miniere, valorizza la secolare attività di lavorazione del ferro, cardine dell'economia locale.
Rinomato il patrimonio artistico, che comprende opere del pittore locale Paolo da Cailina. Alla produzione meccanica e tessile si affianca quella armiera. Molti i prodotti tipici.
5 - Val Sabbia
La Val Sabbia si trova nella parte nord-orientale della provincia di Brescia ed è una delle tre grandi valli del territorio bresciano, insieme alla Val Trompia e alla Val Camonica. Interamente solcata dal fiume Chiese che qui forma il lago d’Idro, si presenta come una lunga valle contornata da valli laterali e monti boscosi, con dolci rilievi che si inaspriscono, risalendo verso nord.
Le principali fonti di richiamo turistico si ricordano le terme di Vallio e il carnevale di Bagolino.
6 – Garda e Valtenesi
Il Garda, il più grande lago italiano con la sua area di 370 kmq, è apprezzato in tutto il mondo come inimitabile luogo di vacanza, con il suo clima mite, l’eccellente offerta enogastronomica e le spiagge assolate. Una proposta completa per il turismo, lo sport, il divertimento e il relax in uno scenario suggestivo di grande bellezza.
La Valtenesi è una zona in provincia di Brescia, esattamente nella zona occidentale del Lago di Garda. È composta da comuni rivieraschi affacciati sul Lago e da comuni collinari adagiati sulle colline moreniche. L’entroterra della Valtenesi colpisce per i borghi, le pievi e i castelli medievali, immersi nelle suggestive colline ornate da ulivi e vigneti, profumi e sapori della cucina locale.
Nell'entroterra, a nord-est, confina con la Val Sabbia.
7 – Val Camonica
Tratteremo questa subregione in una scheda a parte (vedi).
Il territorio è caratterizzato dal dialetto bresciano che è, insieme al bergamasco, al cremasco, ai dialetti delle zone confinanti delle province di Cremona e Mantova, è un idioma del gruppo orientale della lingua lombarda, appartenente al ceppo delle lingue gallo-italiche. Il bresciano è parlato, nelle sue diverse varietà, nel territorio della provincia di Brescia, nella parte nord-occidentale della provincia di Mantova (Castiglione delle Stiviere, Solferino, Medole, Castel Goffredo, Casalmoro, Asola), in quella sud-occidentale della provincia di Trento, nella valle del Chiese, valli Giudicarie e val Rendena.
La distribuzione del bresciano è con buona approssimazione assimilabile con i confini provinciali. Poiché la provincia di Brescia è molto estesa, anche le varietà dialettali sono numerose e risentono delle influenze degli idiomi parlati nelle province confinanti. Nella zona occidentale si risente molto del confinante e affine dialetto bergamasco. Nelle parlate della bassa (territorio pianeggiante a sud della città) è possibile riconoscere l'influsso del cremonese e del mantovano, sebbene siano proprio le parlate dell'alto cremonese e dell'alto mantovano a essere influenzate dal dialetto bresciano.
La maggior parte del lessico del bresciano ha origini latine, esattamente come nella lingua italiana: infatti, i dialetti del lombardo sono nati dal latino volgare parlato in quei territori abitati al tempo della colonizzazione romana da popolazioni di stirpi varie. Il territorio bresciano in particolare fu sede dei Galli Cenomani che si insediarono a loro volta sovrapponendosi alle popolazioni preesistenti, probabilmente di stirpe affine ai Liguri e agli Euganei nelle valli e da genti di origine etrusca nelle pianure.
Più tardi il territorio bresciano fu invaso dai Longobardi, popolazione germanica originaria della Scandinavia meridionale, che hanno lasciato numerose tracce nel lessico.
Il territorio Bresciano venne abitato fin dall'Età del Bronzo, dai Liguri, poi dagli Etruschi e verso la fine del VII secolo a.C. dai Celti; nel 27 a.C. Brixia (attuale città di Brescia) conquistò il titolo di colonia romana. Al declino dell'impero divenne capitale di un ducato longobardo (VII sec. d. C.) con re Desiderio che fondò il Monastero di San Salvatore (oggi di Santa Giulia). Nei suoi chiostri Alessandro Manzoni ambientò la tragedia Adelchi, narrando di Ermengarda, la sfortunata figlia del re andata sposa a Carlo Magno, re dei Franchi, che poi conquisterà la città.
Intorno all'anno 1000, Brescia divenne libero Comune e partecipò alla battaglia di Legnano contro Federico Barbarossa. In quel periodo un suo cittadino, il frate Arnaldo fu arso sul rogo come eretico in quanto oppositore alla corruzione del clero.
Dopo il 200 la città fu contesa fra Milano e Venezia. Nel 1438 i Milanesi assediarono la città e, secondo la tradizione, l'apparizione dei Santi patroni Faustino e Giovita mise in fuga i soldati nemici.
Nel 1512 anche le truppe francesi di Gastone di Foix assediarono Brescia. In questo secolo i pittori Foppa, Romanino, Moretto e Savoldo crearono le opere più famose del Rinascimento bresciano, conservate nella Pinacoteca Civica e nelle chiese cittadine.
Seguì un lungo periodo di pace durante il quale la dominazione veneta favorì a Brescia ed al suo territorio lo sviluppo delle attività agricole e artigianali, come la produzione delle armi che la resero famosa in tutta Europa.
Alla fine del XVIII secolo le truppe francesi guidate da Napoleone posero fine alla dominazione della Serenissima: Brescia fece parte della Repubblica Cisalpina e del Regno d'Italia. Alla caduta di Napoleone la città entrò nei domini asburgici del Lombardo Veneto e, nel periodo risorgimentale durante le Dieci Giornate del 1849, insorse contro gli austriaci conquistandosi l'appellativo di Leonessa d'Italia.
Dopo l'unificazione del Regno italiano, il bresciano Giuseppe Zanardelli divenne più volte ministro e capo del governo (1901/1903).
Dopo la fine della seconda guerra mondiale ebbe inizio un grande sviluppo industriale che la pose fra le più importanti zone italiane per le attività economiche. Tra i suoi cittadini più illustri è da ricordare Giovanni Battista Montini divenuto Papa Paolo VI al quale è stata dedicata la piazza del Duomo di Brescia.