subregione Val di Sangro
Alla subregione appartengono i comuni
Altino - Archi - Atessa - Bomba - Borrello - Casalbordino - Casoli - Castel Frentano - Civitaluparella - Civitella Messer Raimondo - Colledimacine - Colledimezzo - Fallo - Fara San Martino - Fossacesia - Frisa - Gamberale - Gessopalena - Lama dei Peligni - Lanciano - Lettopalena - Montazzoli - Montebello sul Sangro - Monteferrante - Montelapiano - Montenerodomo - Mozzagrogna - Paglieta - Palena - Palombaro - Pennadomo - Perano - Pietraferrazzana - Pizzoferrato - Quadri - Quadri - Roccascalegna - Roio del Sangro - Rosello - San Vito Chietino - Sant'Eusanio del Sangro - Santa Maria Imbaro - Taranta Peligna - Torino di Sangro - Tornareccio - Torricella Peligna - Treglio - Villa Santa Maria - Villalfonsinale subregioni della regione Abruzzo :
Alto Sangro - Alto vastese - Conca Aquilana - Marsica - Pescarese o Valle del Pescara - Pretuzio - Teatino - Val di Sangro - Val Vibrata - Valle del Tordino - Valle dell'Aterno - Valle Peligna - Vastese - Vestinia -mappa subregione VAL DI SANGRO e dei singoli Comuni

La Valle del Sangro (o Val di Sangro, come piĆ¹ comunemente detta) si estende per circa 115 km nella provincia di Chieti, dal mare fino al confine con il Molise.
Territorio ricco di millenarie testimonianze archeologiche, storiche e culturali, di bellezze naturalistiche e ambientali, di produzioni artigianali artistiche ed enogastronomiche. La Val di Sangro, che prende nome dal fiume che lo attraversa, ĆØ caratterizzata da fitti boschi distesi su una verde vallata solcata da aspre rupi di roccia calcarea e attraversata dai tratturi, cioĆØ le strade dāerba utilizzate dai greggi per compiere la transumanza.
Il territorio ĆØ molto vasto, circondato da alte colline e, presso il Sangro, dalla catena montuosa dei Monti Frentani, dei quali la parte piĆ¹ alta ĆØ il Monte Pallano (1020 m), assieme al massiccio occidentale della Majella presso il fiume Aventino.
La natura del territorio ĆØ tutelata dalla presenza di alcune riserve naturali regionali, come quella delle splendide Cascate del Rio Verde, lāAbetina di Rosello e del lago di Serranella, mentre nel centro della valle, il fiume Sangro dĆ vita al lago di Bomba.
I paesini dell'alta e media valle sorgono tutti su rupi rocciose in posizioni quasi inaccessibili ma molto scenografiche. La conformazione ambientale, quindi, ha determinato lo sviluppo di diversi borghi fortificati, tra i quali spicca quello di Roccascalegna, con il suo imponente castello medievale che occupa la sommitĆ . Non mancano testimonianze archeologiche come quella del Monte Pallano, dove sono presenti mura in opera poligonale, in alcuni tratti alte 5 metri, di origine italica. Lāenogastronomia contempla la norcineria, il formaggio, il miele, lāolio e i celebri bocconotti, dolci tipici di Castel Frentano.
La Val di Sangro puĆ² essere suddivisa, partendo dalla costa verso lāarea pedemontana, nelle seguenti zone:
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Basso Sangro
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Medio Sangro
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Aventino ed Alto Sangro in provincia di Chieti
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Alto Sangro ed Altopiano delle Cinquemiglia in provincia di LāAquila
Il Basso Sangro ĆØ la parte della conca di Lanciano e Atessa; il terreno ĆØ pianeggiante, costituito dalle varie specie di piante della macchia mediterranea, con lecceti a Torino di Sangro e Fossacesia, e numerose piante invasive come canneti ed erbe palustri, che crescono specialmente sulle sponde del fiume Sangro, fino alla foce di Fossacesia Marina.
Le campagne coltivate sono popolate da ulivi e vigneti, che seguono l'andamento ondeggiante e dissestato dei colli, specialmente verso Atessa e Lanciano, nell'area popolosa di contrada Sant'Onofrio. Il dislivello del terreno ĆØ sempre costante da Lanciano fino al mare, passando per i centri di Mozzagrogna, Santa Maria Imbaro e Fossacesia centro, sul cui promontorio finale si trova il golfo di Venere.
La cittĆ di Lanciano ĆØ costituita da tre colli maggiori, Colle Erminio, Colle Selva e Colle Pietroso con i quartieri medievali; mentre la cittĆ nuova si staglia su un quarto colle che procede in declivio con spaccatura verso l'area urbana di Santa Rita.
L'area che va da Lanciano ad Atessa, attraverso la zona pianeggiante del Brecciaio di Sant'Eusanio del Sangro ĆØ costituita da colli franosi che mostrano dei calanchi, costituitisi con l'attivitĆ millenaria di erosione del terreno. In localitĆ Serranella, dove c'ĆØ un'oasi naturale WWF, si incontrano i fiumi Sangro e Aventino, formando una grande unitĆ che sfocia nel mare.
Presso Atessa l'area si fa piĆ¹ alta e collinare, fino a raggiungere parti montuose nei comuni di Perano e Archi. La vallata pianeggiante ĆØ divisa in due dal fiume, fiancheggiato dalla SS Fondovalle Sangro, che porta fino a Castel di Sangro. Inoltre tale area, oltre allo sviluppo industriale, ha visto anche lo sviluppo urbano di molti piccoli comuni, che hanno costituito un unico complesso residenziale intorno al complesso della Honda di Atessa. Le contrade piĆ¹ sviluppate sono Quadroni, Piane d'Archi, Piazzano d'Atessa, Montemarcone di Atessa, Selva Piana e Selva d'Altino. Presso il mare si trova la famosa costa dei Trabocchi, che, in questa zona, comprende i comuni di Fossacesia, Torino di Sangro e Rocca San Giovanni, le cui spiagge sono caratterizzate da una depressione del terreno che a tratti scende a strapiombo sul mare.
Il Medio Sangro include le aree di Bomba, Villa Santa Maria, Pennadomo, Montelapiano e Civitaluparella, proseguendo fino ai confini di Quadri e Borrello. La spaccatura del terreno tra i monti di Villa Santa Maria (il Monte Cresta) e i Monti Frentani del Monte Pallano ĆØ stata formata dall'erosione dovuta dallo scorrimento del fiume Sangro. La zona fu industrializzata nel 1957 con la costruzione della diga del lago di Bomba, che fornisce energia idroelettrica e turismo. Le gole del Sangro proseguono fino a Borrello, dove c'ĆØ il confine di due province, la provincia di Isernia (comuni di Agnone, Pescopennataro e San Pietro Avellana) e la provincia dell'Aquila (Ateleta, Castel di Sangro), dove c'ĆØ il confine con il comprensorio dell'Alto Sangro.
La zona dell'Aventino ĆØ inclusa nel percorso culturale "Terre del Sangro-Aventino", attraversata appunto da questo fiume che lambisce il lato occidentale della Majella. I comuni principali, partendo dalla zona pianeggiante, e salendo fino a Palena, sono Casoli, Altino, Roccascalegna, Fara San Martino, Lama dei Peligni, Gessopalena e Montenerodomo. L'Aventino nasce a Palena, e si unisce al Sangro presso l'oasi di Serranella in localitĆ Brecciaio. Il territorio a ovest ĆØ delimitato da colline montuose, come a Casoli e Roccascalegna, di grande impatto visivo, mentre verso Gessopalena a est e verso Fara San Martino il territorio varia, divenendo piĆ¹ roccioso e umido. A Fara infatti vi sono le gole che portano nella Majella, dove si trovano i resti dell'abbazia di San Martino in Valle, nonchĆ© le sorgenti del fiume Verde. Verso Palena le aree boschive aumentano sempre di piĆ¹, mentre a est, lungo la montagna, vi sono varie zone carsiche e gole, inclusa la famosa Grotta del Cavallone descritta da Gabriele d'Annunzio ne āLa figlia di Iorioā. A ovest dell'Aventino si trova l'area semi-montuosa di Gessopalena, Torricella Peligna e Montenerodomo, i cui centri sorgono su mura ciclopiche e grossi corni di roccia che spuntano dal terreno fertile.
Proseguendo in direzione ovest, si giunge nella gola del Sangro, dove si scende a Quadri.
Di qui la cerniera dei paesi dellāAlto Sangro in provincia di Chieti che formano il confine con i comuni dellāAlto Sangro appartenenti alla provincia di LāAquila. Essi sono: Colledimezzo - Gamberale - Montebello sul Sangro - Monteferrante - Pietraferrazzana - Pizzoferrato.
L'Alto Sangro nel territorio amministrativo di LāAquila (troverete la scheda a parte allāinterno della sezione Subregioni - Abruzzo), composto dalle montagne maggiori di Monte Zurrone e Monte Aremogna, ĆØ il territorio della ComunitĆ Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinquemiglia ed occupa l'estremitĆ sud-occidentale della Regione Abruzzo, confinante con il Lazio e l'Alto Molise.
La parte pianeggiante e collinare ĆØ disposta lungo il corso del Sangro, che trova qui le sue sorgenti e che segna anche la via di penetrazione verso l'interno.
Il territorio della ComunitĆ Montana, caratterizzato da boschi e foreste lussureggianti, popolato da fauna e flora anche rara, da numerose sorgenti e corsi d'acqua, da laghi naturali ed artificiali, da prati rigogliosi, da cime che superano i duemila metri, comprende al suo interno la parte piĆ¹ significativa ed interessante del Parco Nazionale d'Abruzzo. I comuni sono: Castel Di Sangro - Alfedena - Ateleta - Barrea - Civitella Alfedena - Opi - Pescasseroli - Pescocostanzo - Rivisondoli - Rocca Pia - Roccaraso - Scontrone - Villetta Barrea
Fin da epoche antichissime queste zone furono abitate da popoli italici, quali Frentani e Sanniti, di cui restano oggi nella valle alcune testimonianze interessanti.
I Frentani furono un antico popolo italico di lingua osca insediato nella regione costiera dellāAdriatico centrale, tra le foci dei fiumi Sangro (territorio dei Marrucini) e Biferno (territorio dei Dauni).
I municipia del popolo frentano erano Anxanum (Lanciano - CH), Histonium (Vasto - CH), Larinum (Larino - CB), Cliternia (San Martino in Pensilis - CB, Torre Ramitelli o Campomarino - CB), mentre tra le entitĆ abitative minori vi erano Hortona (Ortona - CH) e Buca (forse Termoli) sulla costa, Uscosium (forse San Giacomo degli Schiavoni - CB), Sicalenum (Casacalenda - CB), Gereonium (Gerione - SA).
Entrati in conflitto con lāimpero romano alla fine del IV secolo a.C., i Frentani vennero sconfitti definitivamente al termine della seconda guerra sannitica tra il 319 e il 304 a.C. e accettati come soci insieme ai Peligni, ai Marsi e ai Marrucini.
Il popolo frentano conservĆ² a lungo un certo margine di autonomia interna fino a quando, nel I secolo a.C. dopo la Guerra sociale, la Lex Julia de civitate estese a tutti gli Italici la cittadinanza romana accelerando cosƬ il processo di romanizzazione del popolo, che fu rapidamente inquadrato nelle strutture politico-culturali di Roma. Entrarono cosƬ a far parte della tribĆ¹ della Gens Arnesis; il territorio fu colonizzato soprattutto allāepoca di Silla.
Come tutti i Sanniti, anche i Frentani, nel corso del I millennio a.C., parlavano la lingua osca (appartenente al ceppo osco-umbro delle lingue indoeuropee) come testimoniato da un ristretto numero dāiscrizioni rinvenute nel territorio. In seguito alla romanizzazione, adottarono tanto la lingua quanto lāalfabeto latino.
Lungo la riva sinistra del Sangro si fermĆ² la linea nazista Gustav e nell'inverno del 1944 la zona fu teatro di aspri combattimenti tra inglesi e tedeschi.
Nel Dopoguerra, importante ĆØ stato il fenomeno dellāemigrazione in questo territorio.