subregione Vastese

subregione
Vastese
Regione:
Abruzzo
Capoluogo:
Vasto
n°comuni:
18
perimetro:
112 km
superficie:
485 km2
superf. calcolata:
485,32 km2
abitanti (istat 2023):
81.994

mappa subregione VASTESE e dei singoli Comuni   

La città di Vasto è il capoluogo naturale di questa ampia zona, denominata il Vastese, che si spinge fino all’interno, costeggiando il fiume Trigno, che separa l’Abruzzo dal Molise.

Il mare, con la rinomata Costa dei Trabocchi, con centri di importanza turistica come Vasto e San Salvo che, oltre il loro valore storico, artistico e culturale, possono offrire comode spiagge attrezzate, oltre che calette e scogliere.

Poi l'Entroterra vastese, la zona interna, collinare e di media-montagna, compresa tra il Sinello e le sponde abruzzesi e molisane del Trigno. Piccoli borghi ancora pregni di tradizioni, gioielli storici e eccellenze enogastronomiche.

Vediamo in dettaglio il territorio.

Vasto: è una delle più importanti realtà della provincia di Chieti ed è situata su di una collina che degrada verso il mare. Da sempre città commerciale anche e soprattutto per la presenza del porto, questa cittadina è importante anche per le sue bellezze artistiche. Così il turismo in questa zona è florido ed i visitatori possono ammirare, inoltre, le belle spiagge. E proprio il turismo balneare ha fatto crescere notevolmente la Marina di Vasto che vanta un'ottima ricettività turistica. Le origini di Vasto risalgono a circa tre millenni orsono e fu un importante luogo con l'avvento dei frentani e poi dei romani. Il suo antico nome era Histonium. Il Medioevo fu per questo centro un’epoca di grande decadimento. Sotto i longobardi il comune rifiorì con il nome di Guasto.

Il comune di Vasto è delimitato a nord dal fiume Sinello (confine con Casalbordino), a sud dal torrente Buonanotte (confine naturale con San Salvo), ad ovest con i comuni di Cupello, Pollutri e Monteodorisio ed a est con il Mare Adriatico.

Con una superficie di 71,35 km² è il terzo comune per estensione territoriale della provincia (27º a livello regionale).

E’ il comune capofila della Costa dei Trabocchi e del comprensorio del Vastese.

La Costa dei Trabocchi corrisponde a quel tratto di litorale Adriatico della provincia di Chieti (Abruzzo), che si estende lungo la via della strada statale 16 Adriatica, caratterizzato dalla presenza diffusa del trabocco, macchina da pesca su palafitta.

Il centro cittadino, che risulta essere la parte più antica della municipalità, sorge su un promontorio a 144 m s.l.m. e distante in linea d'aria dal mare meno di 1 km. Questa caratteristica permette alla città di godere di un belvedere sulla maggior parte dei 20 km di costa (di cui 7 composti da arenile e 13 da scogliera), di cui fa parte il Golfo di Vasto, unica insenatura costiera del Mare Adriatico tra il Golfo di Ancona a nord e quello di Manfredonia a sud.

La città ha origini molto antiche, risalenti al popolo dei Frentani, che nel XII secolo a.C. fondarono Histonium, importante borgo marinaro e porto dell'Adriatico che mantenne inalterato tra alti e bassi nei secoli il potere marittimo.

Distrutta dai Longobardi, fu ricostruita nell'attuale aspetto medievale, divenendo una importante roccaforte durante la breve signoria dei Caldora e in età aragonese, fino alla proclamazione dell'effimera Repubblica Vastese nel 1799, al termine del dominio secolare della famiglia D'Avalos sulla città.

Nel comprensorio vastese sono presenti diversi siti di importanza comunitaria, tra questi è opportuno sottolineare quello riferito alla riserva naturale regionale di Punta Aderci che naturalmente è considerata come punto di forza e quindi di attrazione per quasi tutti luoghi di villeggiatura della costa e comunque di riflesso per tutti gli altri centri situati nell’entroterra. La Riserva naturale di Punta Aderci è un'area naturale protetta, compresa interamente nel comune di Vasto, istituita nel 1998. Occupa un'area di 285 ettari. Si estende lungo la costa adriatica a Nord del porto di Vasto, fino ad arrivare alla foce del fiume Sinello, dove è possibile incontrare l'unico bosco di latifoglie della riserva. Nella riserva, la zona pianeggiante appare maggiormente antropizzata; il paesaggio agricolo è di tipo tradizionale, con ampi vigneti, oliveti e appezzamenti coltivati con varie colture. L’area di maggiore interesse naturalistico è costituita dalla spiaggia di Punta Penna.

San Salvo:è l'ultimo paese, in ordine geografico, della costa abruzzese. E’ situato proprio al confine con il Molise, in vista della foce del fiume Trigno. La città sorge a 101 m. s.l.m., a circa 5 km. dalla costa.

Il comune si è sviluppato notevolmente negli ultimi decenni grazie ad una zona industriale in continua crescita e che vanta aziende del calibro della Siv e della Magneti Marelli.

Il turismo, invece, ha il suo punto di riferimento nella Marina di San Salvo. Il nucleo antico è disteso su un'altura dominante la piana del Trigno, tra uliveti, vigneti e pescheti, con splendida vista sull'Adriatico. A pochi chilometri dal centro cittadino, sorge San Salvo Marina con una lunga ed ampia spiaggia dalla sabbia sottile. La battigia degrada dolcemente nel mare dai bassi fondali. La spiaggia è particolarmente attrezzata.

Questa spiaggia ha una caratteristica quasi unica; infatti, verso Nord, è caratterizzata dalla presenza delle dune costiere e per conservare e ricostruire l'ambiente dunale con la sua vegetazione spontanea è stato costituito un biotopo costiero. Di recente costruzione è il porto turistico “Le Marinelle” che offre adeguati servizi ai diportisti. Tante le possibilità di escursioni. Facilmente ci si può spostare verso lo splendido entroterra e raggiungere i numerosi e pittoreschi centri del medio e alto Vastese.

Entroterra Vastese: i comuni che ricadono nel territorio della Comunità montana del medio Vastese. Sono piccoli paesini a pochi chilometri da Vasto, gioielli incastonati nella rigogliosa e verde natura, che non stupiscono solo per la bellezza dei luoghi e per la ricchezza di storia, cultura e tradizioni: a conquistare i visitatori è la cordialità e la tempra verace degli abitanti nonché i piatti della cucina tipica locale, preparati dalle massaie più anziane ancora secondo le ricette di una volta.

Gli appassionati di storia non possono non visitare i castelli di Palmolie Carpineto Sinello dove c’è il caratteristico e unico Museo del maiale. Sempre sulle tracce del passato, l’itinerario può proseguire per Fresagrandinaria, Lentella e Cupello, dove le campagne di scavo hanno riportato alla luce preziose testimonianze archeologiche. Qui c’è la villa romana di Colle Polercia, la cui esistenza è stata scoperta in seguito al rinvenimento di una cisterna coperta con volta a botte, utilizzata come stalla fino a circa un decennio fa. La villa era una grande e lussuosa residenza tra il III e il IV secolo d.C., arricchita da una struttura termale privata avente un calidarium, un tepidarium, un frigidarium e altre vasche da bagno. A breve distanza, si possono visitare i comuni di Monteodorisio, dove trovasi l’imponente castello a baluardo della vallata e l’importante Santuario della Madonna delle Grazie, meta di pellegrinaggi e con un ricco archivio che documenta i miracoli accaduti e le grazie ricevute, e Scerni, cittadina dai dolci contorni collinari, che è un laborioso centro di produzione di olio, vino e salumi ed è sede dello storico Istituto Tecnico Agrario, istituzione risalente al 1879.

Altra tappa di questo viaggio è San Buono dove, nell’ex convento di Sant’Antonio, è ospitato il Museo per l’Arte e l’Archeologia. Le tematiche e gli oggetti sono proposti in un percorso essenzialmente cronologico che si snoda dal Pleistocene medio, quando in questa zona si muovevano enormi proboscidati. Vi sono esposti reperti eccezionali e in buona parte ignoti: una possente zanna risalente a circa 400.000 anni fa, corredi funerari preistorici, ornamenti arcaici in bronzo, antichi materiali votivi e oggetti recanti iscrizioni in osco.

I buongustai hanno una fermata obbligatoria a Guilmi per assaggiare la ventricina, il prelibato insaccato che viene prodotto nelle colline del vastese con le parti nobili del maiale.

Passeggiate ad alta quota respirando aria frizzante si possono fare a Roccaspinalvetie a Tufillo dove anche qui sono state rinvenute preziose testimonianze che vanno dall’Età del Bronzo alla piena età imperiale (II secolo d.C.). Il nome di Tufillo è entrato nella letteratura archeologica grazie alla scoperta di una statuetta in bronzo, che rappresenta un personaggio maschile imberbe variamente interpretato come Ercole in assalto o come Giove in aspetto giovanile.

Da visitare pure Dogliola, suggestivo paesino di poche centinaia di anime, che si erge su uno sperone e si affaccia sul versante sinistro del fiume Trigno.

Suggestivo lo scenario a Gissi, sede della Comunità montana del medio Vastese. Qui le abitazioni più antiche sono state costruite a strapiombo sulla roccia. La passeggiata continua, riscendendo più a valle, a Liscia dove si trova il Santuario di S. Michele Arcangelo immerso nel verde di un enorme bosco e adiacente ad una antichissima grotta con sorgente e stalattiti; si prosegue poi per Casalanguida e Furci, patria del Beato Angelo, monaco agostiniano venerato in tutto il Vastese, le cui spoglie mortali sono custodite nell’omonimo santuario.