subregione Alta Valle Isarco

subregione
Alta Valle Isarco
Regione:
Trentino Alto Adige
Capoluogo:
Vipiteno
n°comuni:
6
perimetro:
161 km
superficie:
650 km2
superf. calcolata:
650,01 km2
abitanti (istat 2023):
20.689

Alla subregione appartengono i comuni

Brennero - Campo di Trens - Fortezza - Racines - Val di Vizze - Vipiteno

mappa subregione ALTA VALLE ISARCO e dei singoli Comuni   

Wipptal è definita la regione geografica italo-austriaca che va da Innsbruck a Fortezza.

Alta Valle Isarco è il nome italiano della parte di questa regione che scende in territorio italiano, in direzione sud dal passo del Brennero. Il nome Wipptal significa "valle di Vipiteno", ed è attestato come vallis Vuibitina nel 937-957, come Wibital o Wipetwald nel 1170 e come Wiptal nel 1200.
Nel 1400 tale appellativo si estese alla valle della Sill, affluente destro dell'Inn a nord del Brennero, che nel 1416 fece parte della circoscrizione austriaca dell'Inntal. Solo il confine istituito nel 1919 divise l'unità geografica della valle, tant'è che si usa oggi Silltal per la parte austriaca e Oberes Eisacktal, cioè Alta Valle dell'Isarco per quella italiana.

A cavallo dello spartiacque che segna il confine tra Italia e Austria, il versante settentrionale austriaco segue, come valle principale, il corso della Sill fino a Innsbruck, mentre quello italiano va dal passo del Brennero fino a Fortezza, venendo quindi a coprire l'alto corso del torrente Isarco e le valli ad esso confluenti.

Le vallate occidentali confluiscono nelle Alpi dello Stubai, sottosezione delle Alpi Retiche orientali. Si trovano a cavallo del confine tra l'Italia e l'Austria e si collocano a sud-ovest di Innsbruck tra l'Alta Valle Isarco e la valle Ötztal. Prendono il nome dalla Stubaital, valle che partendo da Innsbruck, si incunea nel gruppo montuoso.

Le vallate orientali, invece, convergono nelle Alpi della Zillertal, sottosezione delle Alpi dei Tauri occidentali. La vetta più alta è il Gran Pilastro che raggiunge i 3.510 m s.l.m. Si trovano, anch'esse, a cavallo del confine tra l'Italia e l'Austria.

Pur appartenendo, dal 1919, a due stati diversi, gli abitanti delle due vallate hanno caratteristiche culturali e linguistiche comuni, anche per il fatto che il Brennero non ha mai formato un ostacolo insidioso nelle vie di comunicazione.

Con il termine "Alta Valle Isarco" si indica, sul territorio italiano, anche la comunità comprensoriale della provincia autonoma di Bolzano (in ladino Auta Val dl Isarch e in tedesco come Wipptal), formato da 6 comuni nell'alta valle dell'Isarco (in tedesco Eisacktal).

Si formò nel 1980 con la separazione dalla comunità della Valle Isarco.

È il più piccolo dei comprensori altoatesini e prende nome dalla valle omonima, alla quale appartiene culturalmente. Il suo capoluogo e centro più importante è Vipiteno (in tedesco Sterzing), che si trova al centro del comprensorio.

Gli abitanti sono per l'85% di madre lingua tedesca. La componente italiana è più forte nei comuni di Fortezza, Vipiteno e Brennero.

La storia del comprensorio Alta Valle Isarco ripercorre quella del suo capoluogo, Vipiteno.

Dell'origine romana rimangono poche cose, come un cippo miliare di Settimio Severo, nel quale però non compare il nome della città. L'assonante Uuipitina invece viene attestato in un documento dell'827. In una mappa medievale, copia di un antico stradario romano, appare Vipitenum.

Il primo insediamento romano potrebbe risalire al 14 a.C., quando su una via di comunicazione tra l'Italia ed i paesi d'oltralpe, Druso maggiore vi fonda una stazione militare con il nome di "Vipitenum". Di epoca romana sono il monumento sepolcrale a Postumia Vittorina ed un cippo con bassorilievo mitriaco.

Nel 550, a seguito di una invasione dei Baiuvari, si sviluppò il borgo di Vipiteno, ma solo nel 1180 si ha la prima menzione di "Stercengum". Un secolo dopo (1280) il Principe Mainardo II di Tirolo-Gorizia eleva il borgo a rango di città. Essendo sempre stato un luogo di transito, i Fugger di Augusta (la più importante famiglia tedesca di imprenditori tra il Tardo Medioevo e l'inizio dell'Età Moderna, grazie alla produzione tessile e al commercio), ne fecero un centro per lo smistamento dei prodotti delle miniere di argento delle vicine Val Ridanna e Val di Fleres.

Esiste una leggenda che racconta di StÖrz, uno storpio pellegrino, quale il primo abitante della moderna città, che anche ora rimane nello stemma cittadino sotto le ali dell'aquila tirolese. In realtà questa figura nello stemma potrebbe anche far pensare ai tre ospizi che il paese aveva in passato.

Già in epoca remota, Vipiteno era posizionata in mezzo alle maggiori vie di comunicazione. Nel 1252, l'allora Papa Innocenzo IV definiva Vipiteno "villa" e successivamente, nel 1295, iniziò anche a pagare le imposte come una città e fu quindi iscritta nel libro mastro del principe di allora come civitas (città in lingua latina).

Vipiteno conobbe il suo massimo splendore nel XV e XVI secolo specialmente dopo l'incendio, che nel 1443, danneggiò parte della città. Furono ricostruiti edifici merlati, alcuni tardo gotici, in Città Nuova (il nome della via principale) quali: Casa del Giudizio Cittadino (1450), l'Albergo "Aquila d'Oro" (1446), la Filiale Fugger (1553), Casa Rafenstein (in origine KÖchl, 1472), il Palazzo Comunale (1473), Casa Geizkofler (1600) e la Casa del Giudizio Minerario (1500), che tuttora ne adornano la via principale.